Sedici scrittrici spagnole e ispano americane ci parlano del viaggio di Penelope; un itinerario emotivo che e simbolo forte della differenza femminile, che risponde al richiamo del desiderio più che a quello dell’imposizione, all’amore più che alla legge. Brigidina Gentile ha selezionato con cura le autrici che sanno ribaltare canoni, ruoli e significati dell’Odissea tutta maschile di Ulisse. Chi legge, viaggiando attraverso la loro scrittura, potrà tessere il proprio personale percorso, accorgendosi che l ‘intreccio della tela di Penelope e ancora aperto a nuove trame e nuovi disegni. La protagonista si distingue per le sue numerose virtù, anche se i posteri hanno scelto di enfatizzarne una soltanto. Ed e proprio con questa scelta, che e l’emblema della condizione femminile, che si confrontano le scrittrici presenti nell’antologia.
Tessere e stessere incarna l’idea stessa della scrittura, ma anche della resistenza della scrittura. Queste storie hanno il pregio, tra gli altri, di porre nuovi interrogativi: cosa attendeva in realtà Penelope, chi o che cosa? Cosa conosciamo noi del suo silenzio? E cosa dice il silenzio quando tace? Tra le pagine Ulisse e messo a nudo dal ricordo di Penelope, dalle sue stesse parole, dalla sua accorata autodifesa di un percorso. Un ruolo, affidatogli dalle Parche, cui nessun uomo può sfuggire.

 

fonte http://www.parimerito.com
Marina Caleffi

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